giovedì 31 gennaio 2013

Gioventù Federalista Europea

1951 Gioventù Federalista Europea Il 17 settembre a Bari, in occasione della Fiera del Levante, fu inaugurato il raduno internazionale della GFE, cui parteciparono anche delegazioni francesi, tedesche ed austriache; si tennero conferenze e lezioni ai giovani partecipanti sui principi fondamentali del federalismo. Il Presidente della Repubblica Einaudi accettò la presidenza onoraria del raduno e l’on. Taviani, sottosegretario agli Esteri, pronunciò un discorso inaugurale in cui invitava i giovani a mantenere vivo il loro entusiasmo e il loro impegno per la causa europea . Nota: a questo incontro partecipava anche un giovane sedicenne torricellese -Giuseppe Turco- che aveva frequentato il primo anno dell’Istituto Tecnico Agrario di Lecce e stava per frequentare il 2° anno presso la Scuola Enologica di Alba (CN).

giovedì 27 ottobre 2011

LETTERA AD AVVENIRE

AVVENIRE 3 NOVEMBRE 2011 pag 37

TRE PROPOSTE PER CORREGGERE L’ATTUALE LEGGE ELETTORALE

Caro direttore, complimenti per Avvenire, che leggo da sempre, e a lei, direttore, visto che apprezzo la sua obiettività e il rispetto per chi la pensa diversamente. Ritengo che alla mia età (76 anni) abbia il dovere, oltre che il diritto, di esprimere qualche idea sull’attuale momento politico. Entro la metà del 2013 (e forse anche prima) ci saranno le elezioni. Con quale legge elettorale? A me va bene anche l’attuale, alle seguenti condizioni: 1. che si voti in un solo giorno per evitare sprechi da parte dello Stato e per risparmiare che partiti e candidati si scatenino a contattare gli ultimi elettori; 2. che il cittadino possa esprimere la propria preferenza indipendentemente dall’ordine di presentazione dei candidati da parte dei partiti nelle liste; 3. che il premio di maggioranza scatti per il partito o per la coalizione che ottenga il 50% più 1 degli elettori. Preciso degli elettori e non dei votanti.
Giuseppe Turco

mercoledì 16 marzo 2011

19 MARZO

19 Marzo San Giuseppe Festa del Papà

San Giuseppe è quanto di meglio si poteva scegliere per la Festa del Papà. E' facile essere genitore. Non è neanche difficile essere anagraficamente padre. Difficile è diventare Papà. San Giuseppe non è genitore, ma è Padre esemplare. Educatore ineguagliabile.
Accettare un figlio come Gesù non deve essere stato semplice. Educare non è imporre le proprie idee, non è proporre la propria personalità. E' accettare la personalità del figlio. E' accettare la diversità. Quanto diverso deve essere stato Giuseppe da Gesù!
Quanta umiltà! Quanta santità! E' bello fare comunione riconoscendosi diversi. Ma quanto è difficile!
San Giuseppe è un vero modello di Papà.

sabato 23 gennaio 2010

LETTERA AD AVVENIRE

CATTOLICI IN POLITICA:
SIANO IL LIEVITO DEI PARTITI

Caro direttore, diversi lettori si stanno interrogando quale sia, in politica, la “casa” per i cattolici.
Non credo che ci sia un “partito ideale” in cui un cattolico possa sentirsi a casa propria.
Il cattolico può militare in qualunque partito a condizione che si verifichino alcune condizioni.
Innanzitutto il capo di un partito deve essere un “primus inter pares” (così mi avevano insegnato all’inizio della prima repubblica). Se il capo è uno che “pensa per tutti” a cui bisogna “credere, obbedire e combattere”, il cristiano è meglio che prenda le dovute distanze. Il cristiano può militare in qualunque partito, ma deve ricordarsi che deve essere “lievito” e non “massa”. I cristiani furono gli ispiratori della Costituzione comportandosi appunto da “lievito”: Oggi i cristiani devono pretendere il rispetto dello “spirito” della Costituzione . Devono soprattutto, senza discriminare alcun partito, il rispetto dell’articolo 67 della Costituzione: “Ogni membro del parlamento esercita la sua funzione senza vincolo di mandato”. A me sembra che solo a queste condizioni un cattolico possa fare Politica. Diversamente è meglio che faccia il cittadino esemplare.
Giuseppe Turco
gt@giuseppeturco.com
Pubblicato giovedì 21 gennaio 2010

domenica 3 gennaio 2010

UNA LOGICA DISTRUTTIVA

Caro direttore, un Signore, tanto tempo addietro, ebbe a dire: “Chi non è contro di noi è con noi”. Personalmente credo che nessuno, mai “è contro di me, contro di noi”.

C’è però chi è abituato a pensare e, in qualche modo, a dire: “Chi non è con me è ….contro di noi”.

Purtroppo in Italia siamo caduti troppo in basso. Ognuno sente gli altri “contro”. Se sei di qua devi essere contro di là. Se sei di là deve essere contro quelli di qua.

Vorrei provare a ricordare a me stesso alcune cose accadute negli ultimi anni. Abbiamo visto cortei con individui che in testa portavano un water. Abbiamo sentito urlare “mortadella”. Abbiamo visto un deputato finire in ospedale perché aveva espresso un voto diverso da quello del proprio capo. Abbiamo sentito che tre presidenti della Repubblica erano “seguaci di Stalin”. Abbiamo sentito che non dobbiamo avere fiducia dei giudici. Abbiamo persino visto “distruggere” una persona, un galantuomo come Dino Boffo. Personalmente penso che “chi non la pensa come me “non è contro di me”. Come vorrei che per questo S. Natale gli Italiani, tutti gli Italiani pensassero: “chi non è contro di noi è per noi”. Perciò mi permetto, se li accoglie, di fare gli auguri di pronta guarigione e di buon Natale a Silvio Berlusconi. Buon Natale anche a …..Feltri. Buon Natale a tutti gli Italiani

Giuseppe Turco

Pubblicato il 31 dicembre 2009

mercoledì 2 dicembre 2009

Amcora Grazie

Il 6 novembre volli esprimere il mio grazie a diverse persone. Purtroppo dimenticai di ringraziare una persona veramente eccezionale: la Sig.ra Marta Mandrillo.Per lei non ci sono parole. Grazie Sig.ra Marta

venerdì 6 novembre 2009

GRAZIE

GRAZIE

A un certo punto della propria vita sorge la necessita di fare un serio e severo esame di coscienza: un bilancio. Chi sono, cosa ho dato, cosa ho ricevuto.

Per quanto mi riguarda sento il bisogno ed il dovere di dire grazie. Grazie a chi?

Grazie innanzitutto a Dio per la grazia di essere nato e di avermi accolto nella Sua famiglia attraverso il battesimo.
Grazie per essere nato in una famiglia esemplare: i miei nonni, i miei genitori e tutti i miei parenti.

Grazie per aver trovato sulla mia strada una persona che ha plasmato la mia esistenza: Don Bruno Falloni quando avevo appena 12 anni. Di aver avuto al mio fianco una donna, che mi ha dato tutta se stessa: Marta, la madre dei miei figli Maurizio, Mariangela, Brunella, Dina e una “Bambola” che purtroppo non ha visto la luce di questo mondo.

La vita mi ha dato tante cose belle. Mi ha fatto conoscere anche la sofferenza: la malattia di Brunella e la sua morte dopo 2 anni di inenarrabili sofferenze: l’amputazione di una gamba, le chemioterapia, ogni mese a Roma, … tante spese!
Grazie ai familiari di Marta che tanto ci hanno aiutato durante la malattia.
Grazie al salesiano don Pierino Sessa, che la sera della morte di Brunella si precipitò nella nostra casa di campagna ove non solo celebrò la S. Messa ma ordinò anche la cena al vicino ristorante per tutti i presenti

Grazie ai miei familiari che, rinunciando a fiori e pompe inutili, com’era desiderio di Brunella, provvidero a tutte le spese del funerale.

Grazie alla famiglia Grottola che ha ospitato nella sua cappella la salma di Brunella per ben 28 anni senza mai aver preteso un centesimo.

Grazie alla Caritas nelle persone della Signora Ferrari, Mario Rizzo, con l’approvazione certamente di Don Franco Damasi, per aver provveduto a tutte le spese della sepoltura (lapide e tutto il resto….)

Grazie a tanti, tanti amici (famiglie Boccuni, De Luca, Menna, Lucchese, Tomaipitinca, Calore, De Michele …..).per aver spesso ospitato i miei figli durante la nostra assenza.

Grazie a Mons. Motolese: mi avrebbe offerto ospitalità a Roma se non ci fosse stata la disponibilità di Paola Falloni, cugina di Marta, e di suo marito Gilberto

Grazie a Mons. Notarangelo e a suo nipote don Gigi per l’assistenza continua a Brunella durante la degenza al Gemelli.

Grazie a Don Franco Limongelli che, fra l’altro, prima di morire volle incontrare Brunella.

Come manifestare la gratitudine della mia famiglia a tante persone, a tante famiglie che hanno condiviso la nostra sofferenza in modo tanto concreto?

Passando davanti alla cappella del Terzordine Francescano, l’ho sempre vista, non certamente con piacere, in condizioni pietose: cadente.
D’accordo con don Franco Damasi, abbiamo deciso di ripararla, di farla rivivere con la speranza che risorga il Terzordine Francescano a Pulsano. Non siamo noi, Marta ed io, i benefattori.
Sono tanti a cui dobbiamo dire sinceramente Grazie.